Dr Giuseppe Nacci
 
 
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Mille piante per guarire dal cancro senza Chemio file pdf zippato 4,68 MB
 
 
estratto dal testo: 

Incompatibilità assoluta della Fito-Terapia con la Chemio-Terapia 

La Fito-Terapia, essendo basata sostanzialmente sull'Immuno-Terapia, cioè sull'attivazione della Cascata Immunitaria dei Linfociti, non dovrebbe essere eseguita in pazienti in trattamento con Chemio-Terapia, o che abbiano eseguito in precedenza la stessa Chemio-Terapia, causa il probabile insuccesso terapeutico, dovuto a: 

1) Detossificazione indotta dalle vitamine naturali: quest’ultime eliminano la Chemio dai tessuti muscolari del paziente, determinando però una incontrollata immissione di questi veleni chimici nel sangue. 
2) Danni a medio-lungo termine degli organi vitali: fegato, reni, cuore, pancreas… 
3) Danno irreversibile alle difese immunitarie (in particolare, perdita dei Natural Killer) . 

E' però ammessa la libertà di eseguire comunque tentativi d'Immuno-Terapia da parte del medico, per ragioni umanitarie. 

..... secondo l'autore del presente lavoro, che saranno solo e soltanto le difese immunitarie del paziente stesso a risolvere la patologia neoplastica, portandolo così ad una completa guarigione dal Cancro..... 

.....Secondo l'autore del presente lavoro, l'impiego dell'Aloe arborescens e di altri fito-terapici controindica totalmente qualsiasi impiego, anche limitato, della CH.T., data l'ampia dimostrazione, in letteratura medica, del suo fallimento in terapia anti-neoplastica (Tabella 2b).... 

L’Apoptosi: il comando di suicidio della cellula malata 

(parzialmente tratto e modificato da http://imoax1.unimo.it/_cossarizza/appunti/apoptosi.htm ) Per Apoptosi s'intende l'attivazione di endonucleasi specifiche che frammentano il DNA, agendo a livello di siti nucleosomiali costituenti l'unità strutturale primaria della cromatina nucleare della cellula. Le molecole d'induzione, in genere di derivazione fito-chimica (piante), inducono l’apoptosi nella cellula neoplastica, mediante l’attivazione di enzimi proteolitici intracellulari, che provocano degradazione per proteolisi di sequenze vitali del DNA, e provocando così la morte della cellula. 

Cap. 5.b.: Vitamina B 17 (Amigdalina o Leatrile ) 

La vitamina B17, contenuta soprattutto nel nocciolo (Gheriglio) di Prunus armeniaca (Albicocca) fu di nuovo al centro di interessanti studi all'inizio degli anni '70, da parte dei giapponesi. E’ presente anche nei semini amari del Prunus amygdalus (Mandorla, var.amara), della Prunus avium (Ciliegia), della Prunus domestica (Susina), della Prunus persica (Pesca), della Prunus spinosa (Prugna), della Malpighia punicifolia (Acerola), della Cydonia oblonga (Mela cotogna). Sono oltre 1.200 le specie di piante che contengono questa preziosa vitamina (vedi tabelle 5.22-5.25). 
Tale vitamina risulta particolarmente utile nella terapia oncologica poiché sfrutta il diverso metabolismo delle cellule tumorali rispetto a quello delle cellule sane dell'organismo umano. 
Le cellule neoplastiche, soprattutto se in anaerobiosi, presentano una elevata concentrazione di beta-Glucosidasi, con assenza di Rodanese: pertanto fagocitano subito la B17, decomponendola poi per idrolisi in 2 veleni: benzaldeide e ioni cianuri; le cellule sane, invece, essendo normo-ossigenate e ricche di Rodanese, tendono a convertire rapidamente i due veleni rispettivamente in acido benzoico e tiocianati, entrambi innocui ed anzi utili per le stesse cellule sane. Secondo il giapponese Kanematsu Sugiura, la beta-Glucosidasi si ritrova nelle cellule tumorali di mammella, stomaco, utero, mesentere ed esofago, in concentrazioni molte volte superiori a quelle sane; l’enzima Rodanese è invece assente nelle cellule tumorali 

Cap.1.b: PROTEINE 

Le PROTEINE sono costituite da circa 20 Aminoacidi, di cui 9 sono denominati AMINOACIDI ESSENZIALI, poiché il nostro corpo non è in grado di sintetizzarli e deve pertanto assimilarli con il cibo: Valina, Isoleucina, Leucina, Lisina, Metionina, Istidina, Triptofano, Fenilalanina, Treonina [Arginina per il bambino]). 
Senza il nutrimento esterno (apporto esterno) di questi 9 aminoacidi essenziali, il nostro organismo non è in grado di costruire PROTEINE. I 9 aminoacidi essenziali devono essere presenti all’interno della cellula tutti 9 assieme, per interagire con i sistemi biologici di “assemblaggio” delle diverse PROTEINE desiderate, nello spazio di tempo di un’ora circa. In caso di assenza di anche un solo aminoacido essenziale, la cellula non potrà costruire la PROTEINA desiderata e pertanto tutti e 8 gli aminoacidi essenziali rimasti saranno impiegati come fonte enegetica (Kilo-Kalorie). Con le PROTEINE si “ricambiano” tutte le cellule del corpo umano, in un periodo complessivo di undici mesi: con le PROTEINE infatti si costruiscono altre cellule, altri tessuti, si riparano gli organi e gli apparati dell’organismo. I 9 aminoacidi essenziali si trovano nella CARNE, nel PESCE, nelle UOVA, e nel LATTE (e suoi derivati: FORMAGGIO, BURRO, YOGURT, MOZZARELLA). Nella Frutta, nella Verdura, negli Ortaggi ce ne sono pochi di questi aminoacidi essenziali. Nei Cereali e nei Legumi si arriva a 7-8 aminioacidi essenziali, ma non si arriva mai ad avere il numero completo di tutti e 9 gli aminoacidi essenziali. Nei Cereali manca in genere la LISINA, e nei Legumi manca la METIONINA. Se però, nello spazio di tempo di un’ora circa, si mangiano assieme LEGUMI e CEREALI, si riesce 
a dare al corpo tutti e 9 gli aminoacidi essenziali: la tradizione culinaria di tutti i popoli del mondo ha del resto sempre associato il piatto di Cereali + Legumi, come una sorta di “carne dei poveri”. In Oriente era il Riso (CEREALE) + la Soia (LEGUME). In Occidente era il Grano (CEREALE) + i Fagioli o i Piselli (LEGUMI) 

Secondo l'autore del presente lavoro la Dieta anti-neoplastica dev'essere priva, il più possibile, di cibi ricchi di glucosio (cibi ad elevato indice glicemico come zucchero (raffinato o di canna), dolciumi in genere, Patate, Banane, Clementine) e soprattutto di cibi contenenti acidi nucleici, tutti gli aminoacidi essenziali, acido folico e, in particolar modo, quantità anche minime di vitamina B12: ciò per la fondamentale ragione che la crescita del tumore avviene soltanto attraverso particolari fattori di apporto energetico (Glucosio) e tramite sostanze necessarie alla sintesi di nuovo DNA per creare nuove cellule tumorali (mitosi cellulare). 

Si noterà l'assoluta esclusione di Zuccheri ad eccezione del Fruttosio: ciò dipende dal fatto che quest'ultimo contiene un basso indice glicemico: esso si comporta diversamente dagli altri Zuccheri (Glucosio, Saccarosio, Mannosio, etc..) poiché viene assorbito lentamente nell'intestino; dal sangue passa poi direttamente al fegato, dove viene convertito in Glicogeno epatico. Questo percorso evita una pericolosa iper-glicemia ematica che, anche se transitoria nel paziente neoplastico non diabetico, è causa di apporto energetico a carico delle cellule tumorali. 

la Frutta raggiunge il suo massimo potenziale vitaminico soltanto a maturazione completata sui rami dell'albero. Infine, bisogna ricordare che la maggior parte dei fattori co-enzimatici vitaminici contenuti nella Frutta si trovano immediatamente sotto la buccia, che viene invece nella maggior parte dei casi eliminata con la sbucciatura. 

...... enteroclisma di Coffea arabica, secondo metodo Gerson, allo scopo di svuotare i dotti biliari epatici dalle tossine..... 

Protocollo-base “Terapia NACCI”  (da pag 430)